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Materiali sostenibili, tecniche costruttive e cicli di vita: ridurre l’impatto oltre l’efficienza energetica

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Materiali sostenibili, tecniche costruttive e cicli di vita: ridurre l’impatto oltre l’efficienza energetica

La sostenibilità in edilizia non si esaurisce nella bolletta: riguarda l’intero ciclo di vita dell’edificio, dalla scelta dei materiali alla demolizione o riuso finale.

Materiali a basso impatto ambientale (legno strutturale certificato, blocchi in calcestruzzo alleggerito a bassa emissione, isolanti naturali come fibra di legno, sughero o lana di pecora) stanno tornando al centro dell’attenzione per i vantaggi ambientali e le prestazioni termo-igrometriche.

PROJECT CONCEPT

L’uso di materiali riciclati e riciclabili, oltre a ridurre le emissioni incorporate, riduce la dipendenza da materie prime vergini e può contribuire a standard di sostenibilità certificabili.

Le tecniche costruttive contemporanee privilegiano il principio della semplificazione e prefabbricazione controllata: elementi prefabbricati di involucro e moduli impiantistici riducono i tempi in cantiere, limitano gli scarti e migliorano la qualità costruttiva. Il legno lamellare e i sistemi a telaio permettono prestazioni termiche e sismiche elevate con un’impronta carbonica notevolmente inferiore rispetto ai sistemi tradizionali pesanti. Anche il concetto di “ciclo di vita” diventa criterio di progetto: valutazioni LCA (Life Cycle Assessment) permettono di comparare soluzioni non solo per il consumo energetico, ma per l’impatto totale di emissioni e uso di risorse nel corso di decenni.

Dal punto di vista operativo e normativo, favorire materiali sostenibili richiede anche attenzione alla durabilità e alla manutenzione: un materiale che dura più a lungo o si mantiene facilmente è spesso più sostenibile di uno “verde” ma di scarsa durata. La manutenzione programmata, la scelta di finiture reversibili e il progetto per la smontabilità sono elementi che convergono verso un’economia circolare in edilizia: ridurre il consumo di materie nuove, facilitare il riuso e semplificare il riciclo a fine vita.

Le politiche pubbliche possono sostenere questi approcci: incentivi mirati per l’impiego di materiali a bassa emissione incorporata, bandi per rigenerazioni urbane con criteri di circolarità, e normative che chiedono valutazioni LCA per interventi pubblici. In Italia, molte misure di incentivo per la riqualificazione hanno preso in considerazione non solo l’efficienza energetica ma anche la sicurezza sismica e il recupero dell’involucro, ognuna con regole e limiti di spesa specifici; tra le misure, il Sismabonus rimane un pilastro per incentivare gli interventi di adeguamento alla normativa antisismica, con percentuali e massimali che variano a seconda dell’intervento e che sono stati oggetto di aggiornamenti di recente.


Un’altra frontiera è l’integrazione tra materiali e tecnologie: rivestimenti fotocatalitici per la purificazione dell’aria, superfici fotovoltaiche integrate nell’involucro (BIPV), materiali a cambiamento di fase che immagazzinano calore latente — tutte soluzioni che spostano parte del controllo energetico direttamente nel materiale. Inoltre, la sensoristica applicata alle strutture consente monitoraggi di lungo periodo per valutare degrado, umidità e comportamento sismico, migliorando sicurezza e pianificazione manutentiva.

Per gli operatori del settore, l’adozione di pratiche sostenibili richiede formazione, aggiornamento delle filiere e, spesso, un ripensamento delle gare d’appalto per premiare qualità e sostenibilità piuttosto che solo prezzo. In questo senso, la domanda del mercato (proprietari sempre più attenti alla qualità, istituti finanziari che riconoscono il valore degli immobili green) può accelerare il cambiamento. Anche gli incentivi pubblici giocano un ruolo: bonus che coprono parti importanti dell’investimento iniziale possono rendere possibili scelte più virtuose a fronte di costi iniziali talvolta maggiori.

Ricordare le condizioni aggiornate dei bonus è cruciale per valutare la convenienza di ogni singola scelta. Ad esempio, il Bonus Facciate storicamente ha dato detrazioni fino al 60% per interventi sull’involucro esterno, ma soglie e ambiti possono essere soggetti ad aggiornamenti normativi.

Infine, la sostenibilità sociale e urbana: rigenerare con attenzione al contesto, preservare tessuti storici, aumentare la qualità degli spazi pubblici e favorire la resilienza urbana (spazi permeabili, alberature, gestione delle acque meteoriche) sono dimensioni che completano la sostenibilità tecnica. Progettare edifici resilienti, efficienti e socialmente utili è la vera sfida del prossimo decennio.

Dalla ristrutturazione al restauro, dal civile all’industriale: trasformiamo ogni progetto in realtà.

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